In questo articolo ti svelerò come eseguire la pulizia di monete antiche e in particolare delle monete romane, in maniera corretta e senza rischi. Quella che potrebbe diventare una bellissima moneta, con sporcizia, terra o incrostazioni è probabilmente un oggetto molto meno affascinante: forse non hai idea dello stupore e la meraviglia che si disegna sui visi delle persone a pulizia finita. Pulire un moneta antica può essere un’esperienza tanto bella quanto problematica: il rischio di sbagliare qualcosa che rovini irrimediabilmente la moneta è una possibilità che nel corso di questo articolo cercherò di farti evitare.
Il magnifico oggetto moneta
Prima di parlare di come si pulisce una moneta antica, azione estremamente importante per la conservazione delle monete da collezione, vorrei porre l’accento sull’oggetto moneta: una moneta antica porta con se una storia che va dai 1500 ai 2000 anni, se non addirittura oltre, come nel caso delle monete greche o di quelle preromane e ciò è evidente dalla patina che si crea sulla superficie della moneta.
Cosa è la patina e come si forma
La patina è un processo di interazione tra la moneta originaria e l’ambiente circostante. I metalli nobili, come oro e argento, non sono intaccati dai processi che portano alla creazione di una patina, mentre il rame o altre leghe simili come il bronzo subiscono questo processo che si sviluppa tra la parte superficiale della moneta, l’interfaccia, e l’ambiente che la circonda. Qui si verificano processi chimici di corrosione che portano a un’alterazione della superficie stessa della moneta. Il risultato di queste corrosioni superficiali, protratti per secoli o per millenni a seconda dell’età della moneta, viene definito patina, che si presenta di varie colorazioni a seconda degli agenti esterni che danno via a queste interazioni chimiche ed elettrochimiche. Più propriamente la patina, nonostante sia il risultato di una corrosione, include ed ingloba i rilievi della moneta o del manufatto metallico creato originariamente.. per fortuna direi. I processi di corrosione sono attivati da questi fattori: l’aria, l’acqua e la composizione del suolo che attraverso i suoi componenti solforati, carbonati, gli acidi, i cloruri e gli agenti ossidanti aziona diversi processi. Infine contribuiscono anche il materiale organico presente nel suolo e le alte temperature che la moneta può subire.
I rischi per la moneta e la sua patina
La patina non è modificata solamente nel sottosuolo, ma anche con il disseppellimento della moneta continua il processo di modificazione poiché la patina interagisce sempre con l’ambiente che la circonda. Ad esempio se sei un collezionista e tieni le tue monete all’interno di contenitori in plastica, la patina subirà determinati processi che porteranno ad un imbrunimento della moneta, coprendo i colori più accesi della patina; inoltre esistono alcune patine molto delicate che, se la moneta antica non è tenuta in un contenitore fisso e non si interviene per consolidare la patina tramite opportune operazioni di pulizia e manutenzione, potrebbero sfarinarsi o sgretolarsi nel corso degli anni.
Il valore di una bella patina
Nel mondo del collezionismo numismatico la patina è uno dei fattori di valutazione più importanti di una moneta. Quando siamo davanti a una patina importante, come potrebbe essere un verde smeraldo o una patina bruna ma lucida e compatta, la moneta acquista quel fascino che tutti i collezionisti apprezzano sopra ogni altra cosa. Una patina perfetta, assieme allo stile della moneta, può far aumentare il valore di una moneta romana oltre il 100% della quotazione media di mercato di un esemplare della stessa tipologia, ma con un’altra patina. Ti consiglio la lettura di questo mio articolo per un approfondimento sulla valutazione di una moneta antica, e in particolare di una moneta romana.
Come si procede alla pulizia delle monete romane
Il restauro e la pulizia una moneta romana, o comunque antica, è un intervento che richiede una serie di attrezzi adatti, mani ferme e molta pazienza. Importante: devi avere ben chiaro in mente che la patina originale deve essere sempre mantenuta e non va sottoposta a interventi aggressivi di pulitura meccanica o chimica poiché la presenza della patina è la certificazione naturale dell’età della moneta antica e senza di essa né verrebbe meno la storicità. Di seguito ti illustrerò l’intervento per la pulitura e il restauro di una moneta romana o antica, in particolare in bronzo poiché è su queste monete che la patina si forma. Questi interventi sono perlopiù di natura meccanica, ma è sempre consigliabile farli effettuare ad esperti numismatici o restauratori così da non creare, specialmente le prime volte, danni irreparabili alla moneta antica. Va però detto per la pulitura di una moneta antica, come vedremo, può essere effettuata anche a casa! Infatti se una moneta presenta ancora incrostazioni di terra devi immergerla in acqua demineralizzata e lasciarla ammollo per diverse ore, fino a quando la terra depositata sulla moneta non si sarà ammorbidita. Una volta resa la terra morbida si procede nella sua asportazione con uno spazzolino piccolo dalle setole morbide, un cotton fioc, uno stuzzicadenti oppure la punta di un bisturi a seconda della quantità di terra e della manualità di chi effettua l’intervento, ricordandosi sempre di effettuare lievissime pressioni per non intaccare la patina. Io personalmente intervengo con la punta di uno stuzzicadenti in corrispondenza dei rilievi delle immagini e con la punta di un bisturi a lama piatta nel campo della moneta. Mentre si procede all’asportazione della terra bisogna sempre tenerla umida, quindi consiglio di bagnare spesso la moneta sempre con acqua demineralizzata. Se le incrostazioni sono più dure perché composte da una base di calcare, bisogna lasciare ammollo la moneta in acqua demineralizzata per un tempo maggiore rispetto alla terra e procedere all’asportazione meccanica delle incrostazioni con una punta di un bisturi; in questo caso, però, devi stare molto attento ai rilievi della moneta che si nascondo al di sotto delle incrostazioni poiché vi è il rischio che, effettuando pressioni sbagliate, possano essere abrasi o asportati dalla lama del bisturi. Il mio consiglio per evitare che accada è cercare di comprendere la catalogazione della moneta antica prima di effettuare l’asportazione delle incrostazioni più dure così da sapere dove sono collocate le immagini e le legende ed intervenire di conseguenza.
Aiuti importanti per la pulitura di una moneta antica
A discrezione di chi interviene nella pulitura di una moneta antica può essere utilizzato anche un microscopio che aiuta, attraverso il notevole ingrandimento, a distinguere le incrostazioni più piccole dalla patina che ricopre la superficie della moneta così da avere un risultato sicuramente migliore. Se la moneta presenta anche incrostazioni resistenti all’intervento del bisturi, si può utilizzare un trapano da modellismo con punte di diverse forme: in questo caso bisogna prestare molta attenzione nel fermarsi prima di arrivare alla patina della monete perché altrimenti comprometterebbe si comprometterebbe la godibilità della stessa. In queste situazioni, se si è alle prime armi, è sempre meglio far effettuare l’intervento a esperti del settore.
Il risultato della pulizia della moneta antica
Una volta che avrai tolto tutte le incrostazioni che ricoprivano la moneta antica, avrai una completa visione della patina e della moneta stessa, così da valutarne lo stato di conservazione e la corretta identificazione attraverso manuali e cataloghi specifici. Se l’intervento meccanico di asportazione delle incrostazioni ha lasciato alcune piccole tracce sulla patina e se la patina si presenta compatta e tendenzialmente lucida (come potrebbe essere una patina verde smeraldo), si può intervenire con piccoli pezzetti di carta abrasiva a grana finissima (ad esempio 1200) sorretti da un punteruolo in legno; con questo strumento fatto in casa, utilizzandolo con molta premura, si andranno a eliminare quelle impronte lasciate dal bisturi e dal trapano, ed eventuali piccoli residui di incrostazione. È bene che ti ricordi che l’intervento di finitura deve essere effettuato solo nel campo della moneta, tralasciando legenda e immagini ed è assolutamente sconsigliato effettuarlo in presenza di patine rugose o farinose che sono le più deboli.
Quando applicare un consolidante per la patina
Proprio sulle patine più deboli che rischiano di sfaldarsi o sfarinarsi, lasciando piccoli crateri, puoi intervenire utilizzando un consolidante per fermare questo processo: il migliore e più utilizzato è il Paraloid B72 in soluzione. Dopo l’applicazione del consolidante, che puoi effettuare in immersione o tramite un pennello, dovresti togliere i residui di prodotto con un tampone pregno di alcool etilico incolore, per non lasciare tracce sulla moneta.
Fasi finali della pulizia di una moneta antica
Dopo questi interventi l’ultima fase della pulizia di una moneta antica è solamente conservativa: a volte, specialmente in monete in bronzo o rame, si attivano dei processi corrosivi chiamati generalmente “cancro del bronzo” e per prevenirli e parzialmente bloccarli ti consiglia di applicare sulla moneta del metacril, che è un inibitore di corrosione, che lascerà una pellicola protettiva sulla tua moneta. Siccome il metacril rende la moneta un po’ brillante, ti consiglio sempre un utilizzo a pennello seguito da una tamponatura con cotone. L’ultima applicazione sulla moneta pulita è da farsi con cera microcristallina poiché, oltre alla conservazione, restituisce alla patina la giusta tonalità e lucentezza.
Conclusioni
Questi sopra descritti sono i processi che bisogna effettuare per la giusta pulizia di una moneta antica, specialmente se questa è in bronzo. Come abbiamo visto alcuni procedimenti si possono effettuare anche se si è alle prime armi, altri è sempre meglio, se non si ha esperienza pregressa, rivolgersi ad esperti del settore. Se hai dubbi o problemi, contattami o lascia un commento qui sotto. Grazie di aver letto e buona collezione!
Salve
la ringrazio dei suoi consigli ottimi, davvero ben spiegati.
Senta le volevo chiedere se e consigliabile immergere la moneta nell’olio dopo averla immersa nell’acqua demineralizzata per ammorbidire ulteriormente le incrostazioni.
grazie ancora, cordiali saluti
isacco
Ciao Isacco,
l’utilizzo dell’olio nella pulizia è un procedimento diffuso e lo consiglio anche io perché ammorbidisce le incrostazioni e, successivamente, protegge la patina. L’importante è che sia un olio incolore e inodore e facilmente asportabile con un comune solvente.
A presto,
Gabriele
Salve ho trovato monete romane nella NOSTRE zone…ho a anche le foto se vuoi poss o inviartele .. c o Me posso fare per fart ele vedere???
Ciao Antonio,
ti devo ricordare che le monete trovate sono di proprietà dello stato e vanno consegnate alle autorità locali: sarà poi un perito incaricato a deciderne la sorte.
Detto questo, se hai una monata che desideri identificare è sufficiente che segui le indicazioni che trovi su questa pagina del sito:
http://www.moneteimperialiromane.it/gratis/
Buona giornata,
Gabriele
Ciao Gabriele, ti volevo chiedere se va bene l’olio di oliva per ammorbidire le incrostazioni della moneta ?
Ciao Riccardo,
no, non va bene.
L’olio d’oliva ha delle componenti che lo fanno acido dunque è molto pericoloso per le monete.
Inoltre tende a cambiare il colore delle monete a causa della sua colorazione naturale.
Il miglior olio è la vasellina.
A presto,
Gabriele
salve, vorrei mandarti una foto per farti vedere una moneta greco-italiota (Metaponto) con una macchia simile ad inchiostro per la quale vorrei un consiglio su come rimuoverla. come posso mandarti la foto? grazie
Ciao Cosimo,
per inviarmi delle foto, segui la semplice procedura che trovi su questa pagina del mio sito:
http://www.moneteimperialiromane.it/gratis/
Buona giornata,
Gabriele
Ciao Gabriele,
Vedo spesso dei blog come il tuo molto belli e esaustivi , su come pulire e restaurare monete e oggetti antichi. Sovente vedo monete antiche romane o medievali vendute nei mercatini o anche su Ebay e mi chiedo cosa dicono le normative in proposito, ma è possibile detenerle senza violare le leggi ?
Ciao Marco,
visto che l’argomento è di interesse generale scriverà un articolo a riguardo.
Intanto ti scrivo sotto qualche appunto, giusto per farti capire le linee generali.
Il collezionismo di monete antiche è di fatto legale ed è riconosciuto dal Codice dei Beni Culturali del 22 gennaio 2004 e successive modificazioni.
In particolare il Decreto Legislativo del 22/1/2004 n. 42, “Codice dei Beni Culturali”, ha specificato la definizione di interesse numismatico, ed ha praticamente sancito che le monete possono liberamente formare oggetto di collezioni private e che solo alcune di esse, devono essere considerate “beni culturali” e dunque assoggettate a tutela dalla legge.
La distinzione vale per le monete di ogni epoca storica.
La tutela è sancita in casi ben determinati (vedi art. 10 comma 4 lettera b con riferimento al comma 1; art. 91; art. 10 comma 3 lettera a con riferimento al comma 4).
Il Codice considera tra i “beni culturali” quelle collezioni numismatiche per le quali sia già intervenuta la “Dichiarazione” prevista dall’articolo 13 (nelle precedenti leggi chiamata Notifica dello Stato) e tale dichiarazione può intervenire esclusivamente per le collezioni che presentano interesse artistico, storico e archeologico particolarmente importante (art. 10 capo 1 comma 3a).
Dunque le collezioni numismatiche, vale a dire le monete al di fuori del contesto archeologico, sono prese in considerazione ai fini della tutela, dal Codice (ai sensi dell’articolo 10 capo 1 comma 4b), soltanto se di eccezionale interesse artistico e storico e numismatico.
Il legislatore ha identificato “l’interesse numismatico” che in rapporto a quanto dice il comma 4b precisa che l’eccezionale interesse artistico e storico e numismatico per una moneta è in “rapporto all’epoca, alle tecniche e ai materiali di produzione, nonché al contesto di riferimento” e che tali oggetti “abbiano carattere di rarità o di pregio, anche storico”.
Tra l’altro, non è considerabile bene culturale (e dunque non disciplinato da questa legge) una collezione numismatica che abbia un valore commerciale inferiore ad € 46.598,00 (Allegato A, comma 13b ed allegato B comma 4).
Spero sia chiaro, altrimenti fammi sapere,
Gabriele
Ciao Gabriele, grazie per avermi risposto.
La tua risposta è molto chiara, approfondirò maggiormente l’argomento andandomi a leggere gli articoli di legge che hai citato.
E complimenti per il tuo blog, davvero molto interessante.
Marco
Salve, come posso contattarla (se posso) in privato per chiedere lumi su una moneta in mio possesso?
Ciao Salvo,
è sufficiente che segui le indicazioni che trovi su questa pagina del sito:
http://www.moneteimperialiromane.it/gratis/
Buona giornata,
Gabriele
Buongiorno,
Mi hanno regalato una moneta d’argento greca (IV sec. a.C.). Purtroppo è stata lucidata in gioielleria e adesso, dopo un po’ di mesi all’aria aperta, ha una brutta patina scura. Posso fare qualcosa per rimuoverla senza danneggiarla ulteriormente. Le posso inviare (in caso dove) le foto della moneta prima e dopo per un consiglio?
Grazie molto per l’aiuto, mi dispiace vedere la moneta così.
Ciao Federico,
credo purtroppo che poco si possa fare, comunque ti mando una mail su come mandarmi le foto per darti un parere più preciso.
Buona giornata!
Salve Gabriele, non riesco a contattarla come posso carlo?
Volevo scrivere farlo